213. Infanterie-Division

213. Infanterie-Division
Stemma della divisione
Descrizione generale
Attiva15 marzo 1939 - 17 settembre 1944
NazioneBandiera della Germania Germania
ServizioHeer
Tipofanteria
Battaglie/guerreSeconda guerra mondiale
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La 213. Infanterie-Division è stata una grande unità in forza all'Esercito tedesco nel corso della seconda guerra mondiale. Partecipò alle campagne di Polonia e di Francia, prima di essere convertita in divisione di presidio nel 1941, prima dell'operazione Barbarossa: ridenominata "213. Sicherungs-Division", l'unità si macchiò di numerose atrocità sul fronte orientale in azioni di controguerriglia, rappresaglia e saccheggio fino al suo scioglimento nel 1944.

Costituzione

La 213. Infanterie-Division fu costituita il 26 agosto 1939 come parte della terza onadata, o Aufstellungswelle. Gli addestramenti vennero fatti nell'8°distretto militare (Slesia) e inizialmente era composto dal Reggimento di artiglieria 213 oltre che dai reggimenti di Fanteria 318, 354 e 406.[1] Le sue reclute provenivano dalla zona di Breslavia e il suo primo comandante fu René de l'Homme de Courbiere.[2]

Storia operativa

Campagna di Polonia

Durante la Campagna di Polonia, la divisione prestò servizio nelle riserve del Gruppo d'Armate Sud, comandato dal Generale Gerd von Rundstedt.[1][3] Non avendo svolto un ruolo significativo nella Campagna di Polonia,[2] venne assegnata al XXIII Corpo d'armata.[1]

Campagna di Francia

Nel giugno 1940, la 213. Division fu assegnata alla 7ª Armata nell'alto Reno,[1] anche se non entrò mai in azione durante la Campagna di Francia.[2] Nel luglio del 1940, fu mandata in congedo nel suo distretto militare di origine. A partire da marzo 1941, non venendo riammessa come divisione di fanteria, venne riformata nelle Divisioni di Sicurezza 213, 286 e 403.[1]

Conversione e schieramento in URSS

La 213. Sicherungs-Division fu costituita il 15 marzo 1941 nell'area di Neuhammer, prima dell'operazione Barbarossa.[1] Il 18 agosto 1942, Courbiere fu sostituito come comandante della divisione da Alexander Goeschen, che ne mantenne il comando fino allo scioglimento.[2] La divisione operava nelle regioni del Reichskommissariat Ukraine e della Russia meridionale dietro le linee del fronte del Gruppo d'Armate Sud.[4]

I compiti della divisione includevano la sicurezza delle comunicazioni e delle linee di rifornimento, lo sfruttamento economico e la lotta contro i partigiani nelle retrovie della Wehrmacht.[5] Insieme ad altre forze di sicurezza e di polizia nei territori occupati, la divisione avrebbe partecipato a crimini di guerra contro i prigionieri di guerra e la popolazione civile.

La divisione era subordinata a Karl von Roques, comandante del Gruppo d'armate di retroguardia sulla porzione meridionale del fronte, in coordinamento con Friedrich Jeckeln, Comandante delle SS e della Polizia dell Gruppo d'armate Sud.[6]

Note

  1. ^ a b c d e f Georg Tessin, Verbände und Truppen der deutschen Wehrmacht und Waffen-SS im Zweiten Weltkrieg 1939-1945 / 1, Die Waffengattungen, Gesamtübersicht., vol. 1, Biblio-Verl, 1977, ISBN 3-7648-1097-1, OCLC 310705977.
  2. ^ a b c d Samuel W. Mitcham, German order of battle, Stackpole Books, 2007, ISBN 978-0-8117-3416-5, OCLC 122526978.
  3. ^ Howard Gerrard, Poland 1939 : the birth of blitzkrieg, Osprey, 2002, ISBN 1-84176-408-6, OCLC 49871941.
  4. ^ Bastian Keller, Der Ostfeldzug : die Wehrmacht im Vernichtungskrieg : Planung, Kooperation, Verantwortung, Diplomica Verlag, 2012, ISBN 978-3-8428-3267-1, OCLC 857079535.
  5. ^ (EN) Ben Shepherd, The Continuum of Brutality: Wehrmacht Security Divisions in Central Russia, 1942, in German History, vol. 21, n. 1, 1º gennaio 2003, pp. 49–81, DOI:10.1191/0266355403gh274oa.
  6. ^ Wendy United States Holocaust Memorial Museum, Nazi empire-building and the Holocaust in Ukraine, University of North Carolina Press, 2005, ISBN 0-8078-7691-7, OCLC 69679176.

Collegamenti esterni

  • Phillip W. Blood, Hitler's Bandit Hunters: The SS and the Nazi Occupation of Europe, 2006, ISBN 978-1-59797-021-1. URL consultato il 30 marzo 2022 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2015).
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