Aglio di Voghiera

Aglio di Voghiera DOP
Origini
Luogo d'origineBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
Zona di produzioneprovincia di Ferrara (cinque comuni)
Dettagli
Categoriaortofrutticolo
RiconoscimentoD.O.P.
SettoreOrtofrutticoli e cereali
Consorzio di tutelaConsorzio Produttori Aglio di Voghiera
Provvedimentovedi Supplemento ordinario n. 127 alla GU Serie generale » n. 136, anno 2010[1]

L'aglio di Voghiera (localmente noto come ai d'Ughiera) è un ortaggio a bulbo della specie Allium sativum L. tipico dell'Emilia e riconosciuto come prodotto DOP.

Descrizione

Un bulbillo sezionato.

Botanicamente l'aglio di Voghiera è un ecotipo locale della specie Allium sativum L. [2].

Il bulbo (anche chiamato testa) ha forma tondeggiante e risulta leggermente appiattito nel punto d'inserzione dell'apparato radicale. È costituito da un limitato numero di bulbilli (comunemente chiamati spicchi); questi si presentano grandi, regolari e compatti. Le tuniche che avvolgono i bulbilli sono bianche o striate di rosa. Il sapore non è troppo acre ed è accompagnato da un aroma intenso che si sprigiona al taglio o allo schiacciamento dello spicchio. Da segnalare la rilevante concentrazione di allicina, una sostanza che oltre ad avere proprietà aromatiche è anche un potente battericida. [3]

La maturazione dei bulbi avviene in giugno-luglio, mese quest'ultimo nel quale in genere vengono raccolti. Segue l'essiccazione e il confezionamento nei diversi formati previsti per la commercializzazione.[4]

Area geografica

La zona geografica di produzione dell'aglio di Voghiera comprende il territorio di cinque comuni della provincia di Ferrara: Voghiera, Masi Torello, Portomaggiore, Argenta e Ferrara. Alla tipicità del prodotto contribuisce il particolare tipo di terreno nel quale esso è coltivato, che la presenza di sabbie di origine fluviale rende particolarmente leggero.

Storia

La zona di produzione dell'aglio, l'area dell'antica Voghenza, fino al VII secolo fu sede di un importante centro amministrativo e commerciale di origine imperiale. A partire dal basso medioevo la famiglia degli Estensi incentivò nella zona l'orticoltura e, in particolare, la produzione di insalate e di piante aromatiche, tra le quali l'aglio.[2]

Riconoscimenti

Dal 2007, a livello europeo, la denominazione «Aglio di Voghiera» è stata riconosciuta come denominazione di origine protetta (DOP)[5]. La produzione dell'ortaggio è tutelata e promossa dal Consorzio Produttori Aglio di Voghiera, costituito nel 2000 ed in seguito riconosciuto dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

Commercializzazione

Alcune teste di aglio di Voghiera confezionate in retino di plastica per la grande distribuzione.

L'aglio di Voghiera può essere commercializzato nei seguenti formati:[6]

  • treccina (3-5 bulbi, peso tra 0,15 e 0,5 kg);
  • treccia (5-18 bulbi, peso tra 0,4 e 0,9 kg);
  • treccia extra (8-80 bulbi, peso tra 1 e 5 kg);
  • retino (bulbi in numero variabile, peso tra 0,1 e 0,5 kg);
  • sacchi (di peso compreso tra 1 e 5 kg);
  • bulbo singolo (di peso compreso tra 50 e 100 g).

Le confezioni (o i bulbi singoli) devono essere etichettate con la denominazione Aglio di Voghiera, la dicitura D.O.P., l'indicazione del produttore e il logo comunitario.

Cucina

Spicchi finemente affettati.

Gli spicchi dell'aglio di Voghiera sono dotati di una ottima conservabilità. Per sfruttarne nel modo migliore l'aroma viene consigliato di pestarli in un mortaio; possono anche essere schiacciati o finemente tagliuzzati con il coltello. Per la conservazione le teste d'aglio vanno appese in luoghi freschi e ben ventilati; è anche possibile congelare gli spicchi una volta sbucciati.[2]

Note

  1. ^ Supplemento ordinario n. 127 alla GU Serie generale » n. 136, anno 2010, on-line in .pdf su www.politicheagricole.it (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2014). (consultato nel novembre 2014)
  2. ^ a b c Aglio di Voghiera Dop, su agricoltura.regione.emilia-romagna.it, Regione Emilia-Romagna. URL consultato il 22 novembre 2014.
  3. ^ Caratteristiche, su agliodivoghiera.it, Consorzio Produttori Aglio di Voghiera. URL consultato l'11-2014.
  4. ^ Gusto dop dalla coltivazione alla raccolta, su agliodivoghiera.it, Consorzio Produttori Aglio di Voghiera. URL consultato il 22 novembre 2014.
  5. ^ REGOLAMENTO (CE) N. 510/2006 DEL CONSIGLIO «AGLIO DI VOGHIERA» N. CE: IT-PDO-0005-0638-30.07.2007, on-line su EUR-Lex: eur-lex.europa.eu. (consultato nel novembre 2014)
  6. ^ G.U. n.136 del 14 giugno 2010 ( www.politicheagricole.it (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2014), consultato nel novembre 2014)

Voci correlate

Altri progetti

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Collegamenti esterni

  • (EN) Aglio di Voghiera, su eAmbrosia, Commissione europea. Modifica su Wikidata
  • Aglio di Voghiera DOP, su Qualigeo.eu, Fondazione Qualivita. Modifica su Wikidata
  • Aglio di Voghiera DOP, in Dizionario dei prodotti DOP e IGP, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2018. Modifica su Wikidata
  • Disciplinare di produzione. URL consultato il 4 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2014), Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
  • Sito del Consorzio Produttori Aglio di Voghiera, su agliodivoghiera.it.
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