Bonaventura Morone

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Bonaventura Morone

Bonaventura Morone O.F.M, al secolo Cataldo Morone, (Taranto, 1557 – Taranto, 1621) è stato un teologo e letterato italiano.

Nato a Taranto nel 1557 da Marco e Francesca De Cesarina, venne battezzato con il nome di Cataldo Antonio.

Si laureò in Teologia a Napoli e divenne sacerdote. Nel 1585 scrisse il libro Epitome doctrinae christianae graecae e nello stesso anno partecipò al concilio provinciale indetto dall'arcivescovo Lelio Brancaccio.

Diventò lettore e poi rettore del Seminario di Taranto fino al 1602 per diventare frate francescano con il nome di Bonaventura.

Fece il noviziato a Lecce e Gravina di Puglia. Nel 1605 divenne frate e custode dei riformati a Martina Franca e Lecce.

Successivamente si trasferì a Roma: nella capitale insegnò greco e teologia dogmatica nel Convento di Santa Maria in Aracoeli. Famose divennero le sue dispute teologiche con un rabbino che convertì e battezzò[1].

La sua fama lo fece entrare nella cerchia dei filobarberini divenendo amico dei cardinali Roberto Bellarmino, Cesare Baronio e Maffeo Barberini, il futuro Papa Urbano VIII, a cui insegnò il greco. Compose il Mortorio di Cristo (1611), sei libri della Cataldiade (1614) in esametri latini, due drammi sacri La Giustina e L'Irene . Nel 1619 ritornò a Taranto dove compose le Rime Sacre. Morì nel 1621.

Opere

  • Rime Sacre 1619
  • Il Mortorio di Christo 1
  • L'Irene
  • La Giustina 2
  • Cataldiade

Note

  1. ^ Vicende della coltura nelle due Sicilie di Pietro Napoli Signorelli, pag 464

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