Capsicum annuum

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Capsicum annuum
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Lamiidi
Ordine Solanales
Famiglia Solanaceae
Sottofamiglia Solanoideae
Tribù Capsiceae
Genere Capsicum
Specie C. annuum
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Solanales
Famiglia Solanaceae
Genere Capsicum
Specie C. annuum
Nomenclatura binomiale
Capsicum annuum
L., 1753

Capsicum annuum L., 1753 è una pianta erbacea della famiglia delle Solanacee[1], da cui si ricavano sia peperoni che peperoncini.

È la più coltivata al mondo tra le cinque specie principali del genere Capsicum. Oltre a moltissime cultivar, comprende anche il C. annuum var. aviculare (chiltepin), ritenuto da molti la sottospecie selvatica più vicina all'antenato comune di tutte le specie, evolutosi tra Brasile e Bolivia, in quanto vanta l'areale più vasto: Perù, Caraibi, Argentina,[2] arrivando fino a Texas, Florida, California, Louisiana e Arizona.

Già all'arrivo degli Spagnoli in Messico, gli Aztechi avevano sviluppato dozzine di varietà di C. annuum, secondo lo storico Bernardino de Sahagún vissuto intorno al 1529.

Oggi C. annuum è la principale specie coltivata in Cina, Corea, India, Italia, Messico, arcipelago della Malesia, Ungheria.

Descrizione

C. annuum è un arbusto a portamento eretto, ha foglie lanceolate, verdi. Può essere presente una peluria su fusto e pagina superiore delle foglie. I fiori, bianchi, singoli, con stami giallo/verdi, a 5-7 petali, compaiono all'ascella delle foglie, uno per nodo, in estate. Il frutto è una bacca di colore verde all'inizio, con colorazioni del frutto maturo dal bianco al viola, passando per le varie tonalità di giallo, arancio e rosso. Anche la forma è variabilissima: dai minuscoli chiltepin, ai peperoni dolci, ai contorti Peter Pepper Red di forma fallica.

Origini

La pianta del peperone è originaria del continente americano ed arriva in Europa, assieme al pomodoro, nel secolo XVI, importata dalle spedizioni spagnole e portoghesi nelle terre del nuovo mondo. La loro coltivazione li fece presto diventare un ortaggio molto comune nella cucina di tutti i paesi d'Europa.

Capsicum annuum var. glabriusculum

Questa varietà di C. annuum rappresenta il progenitore selvatico della specie coltivata C. annuum var. annuum. I peperoncini appartenenti a questa specie sono generalmente piccoli, eretti, sferici o conici e si staccano facilmente dal peduncolo. I frutti risultano molto graditi ai volatili. Rientra in questa specie il chiltepin.

Coltivazione

Al giorno d'oggi viene coltivato, nelle diverse varietà, in tutto il mondo raggiungendo una superficie coltivata che supera 1,5 milioni di ettari. L'Italia che era un paese esportatore, sta diventando pian piano non più autosufficiente per il suo fabbisogno.[informazione non contestualizzata temporalmente. Oggi? 10 anni fa?] Il prodotto, pur essendo meramente estivo, si trova comunque tutto l'anno in quanto viene coltivato in serra.

Avversità

I più importanti insetti che attaccano il peperone sono la mosca bianca (Trialeurodes vaporariorum), i lepidotteri Heliothis armigera e Spodoptera littoralis e l'afide Macrosiphum euphorbiae.[3]

Preparazioni

Il peperone può essere mangiato crudo, in insalate, in pinzimonio o con la bagna càuda piemontese. Cotto, arrostito sulla brace, nella peperonata, nella caponata e nella ciambotta o cianfrotta, nella ratatouille. Possono inoltre essere conservati in vari modi, ad esempio sott'olio o sotto vinaccia[4]

Galleria d'immagini

  • Dettaglio del fiore
    Dettaglio del fiore
  • Chiltepin, C. annuum var. gabriusculum
    Chiltepin, C. annuum var. gabriusculum
  • Varietà NuMex Twilight
    Varietà NuMex Twilight
  • Varietà Cayenne Joe's Long
    Varietà Cayenne Joe's Long
  • Varietà Charleston Hot in vari stadi di maturazione
    Varietà Charleston Hot in vari stadi di maturazione

Piccantezza

La variabilità del contenuto in capsaicina, e quindi di piccantezza, all'interno di C. annuum varia da zero a più di 100.000 unità di Scoville. Sotto riportiamo una tabella delle principali varietà e cultivar. Va fatta una precisazione sui peperoncini africani: alcuni dei bird's eye, come quello Ugandese, non sono C. annuum, ma C. frutescens o C. chinense, e ciò spiega la maggior piccantezza, fino a 175.000 SU.

Varietà Tipo di frutto Nome scientifico Unità di Scoville
Bird's eye africano conico, 3 – 4 cm C. annuum? 115.000 - 175.000
Santaka conico C. annuum (ibrido) 50.000 - 100.000
Chiltepin sferico, 0,5 – 2 cm C. annuum var. aviculare 50.000 - 100.000
Cayenne conico, lungo C. annuum 30.000 - 50.000
De Arbol conico, lungo C. annuum 15.000 - 30.000
Serrano del Sol conico, medio C. annuum 5.000 - 15.000
Ancho Poblano cuore C. annuum 1.000 - 1.500
Friggitello allungato, medio C. annuum 0 - 500
Peperone dolce campana C. annuum 0 - 500

Adulterazione

In Francia il 9 maggio 2003, il personale del Sistema di Allarme Rapido (RASFF) per gli alimenti ed i mangimi ha individuato il rosso Sudan I, un colorante tossico, in polvere di peperoncini rossi proveniente dall’India.
In Italia nel 2002 e 2003, la New Food Industry vendeva la polvere di peperoncino tossico alla Saclà che, senza accorgersene, lo metteva nei propri prodotti. A un controllo casuale una confezione di olive al peperoncino risultava tossica per l'alimentazione.[5]
In India si risaliva al produttore di peperoncino in polvere contenente il Sudan I tossico, che lo aveva aggiunto per migliorare il colore, di una partita di peperoncino di scarsa qualità.
A un controllo più approfondito sui coloranti di tipo Sudan negli alimenti, risultava che molti ragù al peperoncino erano contaminati, anzi era contaminato ogni alimento contenente peperoncino, che si controllava. Un danno spropositato.[6]

Note

  1. ^ (EN) Capsicum annuum, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 15 aprile 2024.
  2. ^ Elena Bortolini, Il peperoncino : fonte di potenza e di salute, Hermes, [2004], ISBN 8879382268, OCLC 955572105.
  3. ^ Pollini-Ponti-Laffi, Fitofagi delle piante ortive, Edizioni L'Informatore Agrario, 1989
  4. ^ Glauco Bigongiali, Via dalla città. Manuale di consigli pratici per l'acquisto, la conduzione e il pieno godimento della casa in campagna, Edagricole, 1993, pp. 81. URL consultato il 4 dicembre 2018.
  5. ^ Oltre al danno la corresponsabilità. Dimensione Pulito.
  6. ^ Brisset, pag. 197.

Bibliografia

  • (EN) Díaz J., Pomar F., Bernal A., and Merino F, Peroxidases and the metabolism of capsaicin in "Capsicum annuum" L., in Phytochemistry Reviews 2004; 3(1-2): 141-157. URL consultato il 26 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2018).
  • Schede tecniche - Capsicum annuum L. Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive. Rivista Scientifica Natural1, Anno 2, giugno 2002, pag. 71-72
  • Christophe Brusset, Siete pazzi a mangiarlo, Milano, Piemme, 2016, p. 225, EAN 13: 9788868369071.

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