Punto di ancoraggio

Alcuni dei contenuti riportati potrebbero generare situazioni di pericolo o danni. Le informazioni hanno solo fine illustrativo, non esortativo né didattico. L'uso di Wikipedia è a proprio rischio: leggi le avvertenze.
Clessidra utilizzata come punto di ancoraggio

Il punto di ancoraggio in arrampicata, alpinismo e nelle discipline tecnicamente affini come speleologia e torrentismo è un punto nel quale viene fissata la corda alla roccia, ghiaccio o pannelli artificiali nel caso di arrampicata indoor. Il punto di ancoraggio è quindi uno dei componenti della catena di assicurazione.

Il punto di ancoraggio deve dare la possibilità di fissarsi in modo stabile e sicuro alla superficie, mentre la corda viene collegata generalmente attraverso un moschettone o (più comunemente) un rinvio che permettono di fissare la corda in modo stabile oppure di lasciarla scorrere al suo interno, in funzione della finalità del punto di ancoraggio.

I punti di ancoraggio vengono utilizzati per assicurare gli arrampicatori o alpinisti alla sosta, per fissare la corda per le calate e per ridurre l'altezza della caduta del capocordata. In questo caso i punti di ancoraggio sono disposti tra un punto di sosta e l'altro, e la loro distanza varia in base al grado di difficoltà dell'ascensione, e alla possibilità di trovare punti di ancoraggio naturali o punti nella superficie adatti al fissaggio dei punti di ancoraggio artificiali.

Tipi di punti di ancoraggio

I punti di ancoraggio si dividono in naturali, che sfruttano le caratteristiche dell'ambiente, ed artificiali, ottenuti tramite attrezzi collegati alla parete.[1]

Punti di ancoraggio naturali

I punti di ancoraggio naturali sono molteplici, potenzialmente qualunque supporto in grado di reggere la caduta (da valutare attentamente, potendo raggiungere le decine di kN) e intorno al quale possa essere sistemato un cordino o una fettuccia, tra cui:

  • Spuntoni di roccia[2]
  • Clessidre[3]
  • Massi o sassi incastrati[4]
  • Piante e radici[4]

Su ghiaccio:

  • Clessidra di ghiaccio, tecnica Abalakov[5]

Punti di ancoraggio artificiali

Un corpo morto con fettuccia

I più comuni tipi di punti di ancoraggio artificiale per ascensione su roccia sono:

I più comuni tipi di punti di ancoraggio artificiale per ascensione su ghiaccio sono:

I punti di ancoraggio artificiali possono essere estemporanei, rimossi o rimovibili al termine dell'ascensione (o discesa in speleologia e torrentismo) come nut, friends e spesso i chiodi convenzionali, oppure permanenti, in grado di resistere per lungo tempo nell'ambiente, come gli spit e i punti di ancoraggio resinati.

Secondo le attuali normative un attrezzo per il punto di ancoraggio artificiale deve avere una tenuta di 22 KN o superiore.

Note

  1. ^ CNSASA, Alpinismo su roccia, p. 250.
  2. ^ CNSASA, Alpinismo su roccia, pp. 251-252.
  3. ^ CNSASA, Alpinismo su roccia, p. 252.
  4. ^ a b CNSASA, Alpinismo su roccia, p. 253.
  5. ^ CNSASA, Alpinismo su ghiaccio e misto, pp. 300-301.
  6. ^ CNSASA, Alpinismo su roccia, pp. 254-259.
  7. ^ CNSASA, Alpinismo su roccia, p. 260.
  8. ^ CNSASA, Alpinismo su roccia, pp. 260-261.
  9. ^ CNSASA, Alpinismo su roccia, pp. 261-262.
  10. ^ CNSASA, Alpinismo su ghiaccio e misto, pp. 292-295.
  11. ^ CNSASA, Alpinismo su ghiaccio e misto, pp. 295-297.
  12. ^ CNSASA, Alpinismo su ghiaccio e misto, pp. 298-299.
  13. ^ CNSASA, Alpinismo su ghiaccio e misto, pp. 299-300.

Bibliografia

  • Commissione nazionale scuole di alpinismo e scialpinismo, Ancoraggi, in Alpinismo su ghiaccio e misto, Milano, Club Alpino Italiano, 2005, pp. 291-318, ISBN 978-88-7982-039-4.
  • Commissione nazionale scuole di alpinismo, scialpinismo e arrampicata libera, Ancoraggi, in Alpinismo su roccia, Milano, Club Alpino Italiano, 2008, pp. 250-262, ISBN 978-88-7982-024-0.

Altri progetti

Altri progetti

  • Wikimedia Commons
  • Collabora a Wikimedia Commons Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su punto di ancoraggio
  Portale Alpinismo
  Portale Arrampicata
  Portale Montagna