Salix viminalis

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Salix viminalis
Salix viminalis
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superrosidi
(clade)Rosidi
(clade)Eurosidi
(clade)COM
OrdineMalpighiales
FamigliaSalicaceae
GenereSalix
SpecieS. viminalis
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseDilleniidae
OrdineSalicales
FamigliaSalicaceae
GenereSalix
SpecieS. viminalis
Nomenclatura binomiale
Salix viminalis
L.

Il salice viminale (Salix viminalis L.) è una pianta appartenente alla famiglia delle Salicacee[1].

Descrizione

Albero di Salix Viminalis

Albero o arbusto alto fino a 3,5 metri, porta foglie lanceolate-lineari lungamente acuminate, verdi superiormente e argentato-sericeo inferiormente, fiori primaverili, con ovario tormentoso quasi sessile, con stilo di pari lunghezza, filamenti degli stami liberi e glabri.

Distribuzione e habitat

L'esatto luogo di origine è incerto a causa della sua intensa e diffusa coltivazione, ma è certamente originario in una zona che va dall'Europa centrale all'Asia. Come pianta naturalizzata è inselvatichito in molte zone d'Italia e coltivato nell'Italia centro-settentrionale, ma è anche diffuso in tutto il Regno Unito ed in Irlanda.

Si trova generalmente lungo corsi d'acqua o altri luoghi umidi.

Usi

Viene utilizzato per la produzione dei vimini idonei a realizzare panieri, stuoie e oggetti vari, conosciuto col nome volgare di "vetrice" o vimine.

S. viminalis è un noto iperaccumulatore di cadmio, cromo, piombo, mercurio, idrocarburi del petrolio, solventi organici, MTBE, TCE e sottoprodotti, selenio, argento, uranio e zinco[2][3], e ferrocianuro di potassio (provato su S. babylonica L.)[4] e come tale è uno dei più accreditati candidati per il fitorisanamento.

Note

  1. ^ (EN) Salix viminalis, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 19/12/2022.
  2. ^ (EN) Phytoremediation. By McCutcheon & Schnoor. 2003, New Jersey, John Wiley & Sons, page 19.
  3. ^ (EN) Enhancing Phytoextraction: The Effect of Chemical Soil Manipulation on Mobility, Plant Accumulation, and Leaching of Heavy Metals. Archiviato il 25 febbraio 2007 in Internet Archive. By Ulrich Schmidt. In J. Environ. Qual. 32:1939-1954 (2003).
  4. ^ (EN) The potential for phytoremediation of iron cyanide complex by Willows. By X.Z. Yu, P.H. Zhou and Y.M. Yang. In Ecotoxicology 2006.

Voci correlate

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