Coronilla vaginalis

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Cornetta guainata
Coronilla vaginalis
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superrosidi
(clade)Rosidi
(clade)Eurosidi
(clade)Fabidi
OrdineFabales
FamigliaFabaceae
SottofamigliaFaboideae
TribùLoteae
GenereCoronilla
SpecieC. vaginalis
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseRosidae
OrdineFabales
FamigliaFabaceae
GenereCoronilla
SpecieC. vaginalis
Nomenclatura binomiale
Coronilla vaginalis
Lam., 1786
Sinonimi

Artrolobium vaginalis
(Lam.) Desv.

La cornetta guainata (Coronilla vaginalis Lam., 1786) è un arbusto di medie proporzioni con racemi di fiori gialli, appartenente alla famiglia delle Fabacee[1].

Etimologia

Il nome del genere (Coronilla) venne definito dal botanico francese Joseph Pitton de Tournefort (5 giugno 1656 - 28 dicembre 1708) il primo a dare una chiara definizione del concetto di genere nella classificazione dei viventi. Questo nome deriva dalla curiosa disposizione dei fiori (appunto a “piccola corona”) alla fine del peduncolo.
Fu comunque un altro francese, il naturalista, biologo e chimico Jean-Baptiste Pierre Antoine de Monet cavaliere di Lamarck (Bazentin-le-Petit, 1º agosto 1744 – Parigi, 28 dicembre 1829), che nel 1786 pubblicò dei specifici studi sulla pianta di questa scheda.
I tedeschi chiamano questa pianta Scheiden-Kronwicke; mentre i francesi la chiamano Coronille engainante.

Descrizione

Descrizione delle parti della pianta

Si tratta di una pianta piccolo-arbustiva, perenne, glabra e glauca. Le dimensioni vanno da pochi centimetri fino a 25 cm. La forma biologica è del tipo camefita suffruticosa (Ch suffr), sono quindi piante perenni e legnose alla base, con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo tra i 2 ed i 30 cm dove le porzioni erbacee seccano annualmente e rimangono in vita soltanto le parti legnose.

Fusto

Fusto e foglie

Il fusto è legnoso e nodoso con rami prostrati o ascendenti. Inizialmente il fusto è strisciante per alcuni centimetri (1 – 3 cm).

Foglie

Le foglie sono imparipennate con 6 - 12 segmenti per lato, più uno centrale. Il margine è membranoso, traslucido (chiaro) e la lamina è quasi priva di nervature. I segmenti sono molto brevemente picciolati; la forma è variabile: ellittico-ovata, sub-rotonda, obcuneata o a volte anche cuoriforme. Sono inoltre presenti delle stipole caduche di alcuni millimetri (3 – 5 mm) in posizione opposta alle foglie, ma a volte mancano. Il colore delle stipole è biancastro con un nervo centrale e sono saldate a guaina. Dimensione dei segmenti: raramente raggiungono 1 cm.

Infiorescenza

Infiorescenza

L'infiorescenza si compone di una decina di fiori (4 - 10) giallognoli disposti ad ombrella su pedicelli di 2 – 4 mm; il peduncolo invece è lungo 2 -3 volte le foglie ascellanti.

Fiori

I fiori sono ermafroditi, pentameri, zigomorfi, eteroclamidati (calice e corolla ben differenziati) e diplostemoni (gli stami sono il doppio dei petali). I fiori sono lunghi dai 7 a 10 mm e sono profumati.

K (5), C 3+(2), A (9)+1, G 1 (supero)[2]
  • Calice: il calice è gamosepalo ed ha un tubo conico lungo quanto largo sormontato da 5 denti brevi e ottusi. Lunghezza del tubo del calice: 2 mm
  • Corolla: la corolla è dialipetala del tipo papilionaceo: ossia è presente un petalo centrale più sviluppato degli altri e ripiegato leggermente all'indietro (= vessillo) di forma orbicolare (a forma quasi circolare), la cui lunghezza è più o meno confrontabile col calice; due petali intermedi (= ali) sono liberi e in posizione laterale e possono essere di forma obovata o oblunga; mentre gli altri due rimanenti, inferiori, (= carena) sono concresciuti e incurvati e contengono l'androceo e il gineceo. Lunghezza della corolla: 8– 9 mm.
  • Androceo: gli stami sono 10 e sono diadefi (9 saldati insieme e uno libero).
  • Gineceo: lo stilo è unico e su un ovario supero formato da un carpello uniloculare. Lo stigma è apicale.
  • Fioritura: tra maggio e agosto.
  • Impollinazione: tramite insetti.

Frutti

Il frutto è un lungo legume arcuato suddiviso in logge (da 4 a 8) monosperme (con un solo seme) con una tipica strozzatura tra loggia e loggia e un rostro nella parte apicale del frutto. I semi sono oblunghi. Questo frutto è deiscente attraverso due linee di sutura. Lunghezza del frutto: 2 – 4 cm.

Distribuzione e habitat

  • Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Sud Est – Europeo/Montano.
  • Diffusione: in Italia è presente ovunque (al nord comune, al sud un po' più rara). Nella zona alpina si trova nelle province centrali e orientali (è meno frequente nelle province di CN TO AO VC NO). Oltre alle Alpi e Appennini si trova sui seguenti rilievi: Massiccio del Giura e Alpi Dinariche. Nel resto dell'Europa questa specie è distribuita soprattutto nella fascia meridionale e centrale.
  • Habitat: l'habitat tipico per questa specie sono i pascoli aridi ma erbosi e su terreno leggero, oppure le rupi calcaree; ma anche tra i ghiaioni e le pietraie, le torbiere di alta quota e boschi di conifere. Il substrato preferito è calcareo con suolo (pH) basico e bassi valori nutrizionali e terreni mediamente secchi.
  • Diffusione altitudinale: la presenza di questa pianta è stata rilevata fino a circa 2000 m s.l.m. (si trova quindi nel piano collinare, montano e subalpino).

Fitosociologia

Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa scheda appartiene alla seguente comunità vegetale:

Formazione: delle comunità forestali
Classe : Erico-Pinetea
Ordine : Erico-Pinetalia
Alleanza : Erico-Pinion

Tassonomia

Coronilla vaginalis appartiene alla sottofamiglia delle Faboideae e alla tribù delle Loteae; all'interno del genere appartiene alla sezione delle Eucoronilla caratterizzata da specie arbustive perenni, con foglie imparipennate e con l'unghia dei petali sub-eguale al calice (le altre due sezioni sono Arthrolobium e Emerus)[3].

Specie simili

Molte sono le specie che a prima vista possono essere scambiate per questa pianta sia dello stesso genere:

  • Coronilla minima L. - Cornetta minima: si differenzia in quanto i segmenti delle foglie sono decisamente sessili e le stipole sono ridottissime (1 mm) e persistenti.
  • Coronilla coronata L. - Cornetta coronata: l'infiorescenza è composta da un numero maggiore di fiori (12-20) e sono raccolti a corona all'apice del peduncolo.

ma anche di generi diversi come:

  • Lotus corniculatus L. - Ginestrino: ha un portamento più prostrato e i fiori sono più isolati.

oppure:

  • Hippocrepis comosa L. - Sferracavallo comune: si distingue per i segmenti delle foglie più lineari, ma soprattutto per la forma del legume (il frutto) che è zigzagante.

Note

  1. ^ (EN) Coronilla vaginalis, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 10 maggio 2023.
  2. ^ Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 22 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
  3. ^ Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta, Milano, Federico Motta Editore, 1960.

Bibliografia

  • Wolfgang Lippert Dieter Podlech, Fiori, TN Tuttonatura, 1980.
  • Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta. Volume primo, Milano, Federico Motta Editore, 1960, p. 735.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume primo, Bologna, Edagricole, 1982, p. 757, ISBN 88-506-2449-2.
  • AA.VV., Flora Alpina. Volume primo, Bologna, Zanichelli, 2004, p. 946.
  • 1996 Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole.

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Collegamenti esterni

  • Flora delle Alpi Marittime, su floramarittime.it. URL consultato il GG-MM-AAAA.
  • Flora Italiana, su luirig.altervista.org. URL consultato il GG-MM-AAAA.
  • Index synonymique de la flore de France, su www2.dijon.inra.fr. URL consultato il 15-01-2009.
  • Flora Europaea - Royal Botanic Garden Edinburgh, su 193.62.154.38. URL consultato il GG-MM-AAAA.
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